L’argomento UFO è tornato di recente al Parlamento europeo, ma non è un fatto nuovo. Questa interazione ha i suoi alti e bassi da più di 30 anni. Ecco la storia completa
(segue dalla Prima parte)
LE INTERROGAZIONI PARLAMENTARI
Interrogazione del 31 gennaio 2024
L’interrogazione più recente è quella del 31 gennaio 2024, in cui l’eurodeputato Francisco Guerreiro (Verdi/ALE, Portogallo) fa riferimento alla previsto nuovo programma spaziale dell’UE, che prevede “norme comuni dell’UE sulla sicurezza, la resilienza e la sostenibilità delle attività e delle operazioni spaziali“. Guerreiro sottolinea la mancanza di un processo di notifica per i PAE che considera un problema di sicurezza. Egli ha formulato quindi la seguente domanda al Parlamento europeo:
1 – Perché i lavori preparatori per la legge spaziale dell’UE (EUSL) non includono un sistema di monitoraggio e notifica degli UAP, dato che questi ultimi possono rappresentare una potenziale minaccia per la sicurezza e che tali fenomeni sono stati osservati nello spazio da personale addestrato che utilizza strumenti di precisione?
2 – Si ritiene che gli UAP debbano essere esplicitamente trattati nel servizio di sorveglianza e tracciamento spaziale (SST), nel piano di ricerca e sviluppo SST e nel servizio per gli oggetti vicini alla terra (NEO)?
3 – L’EUSL intende prevedere (in modo simile alla NASA) un programma di ricerca spaziale UAP dell’UE guidato da un direttore di ricerca?
La Commissione europea non ha ancora risposto a questa richiesta.
Interrogazione del 28 luglio 2023
Un’altra interrogazione recente risale all’anno scorso. Il 28 luglio è stata presentata un’interrogazione al Parlamento europeo in cui si chiedevano rapporti e registri degli avvistamenti UAP segnalati. L’interrogazione si riferisce alla passata audizione dell’informatore UFO David Grusch nel luglio 2023 e contiene tre domande specifiche:
1 – La Commissione è a conoscenza di informazioni o documentazione sugli UAP raccolti dagli Stati membri o dalle agenzie dell’UE, come l’Agenzia dell’Unione europea per il programma spaziale?
2 – L’Agenzia europea per la difesa (EDA) dispone di rapporti sugli UAP e ha protocolli interni per ricevere rapporti sugli UAP dagli Stati membri in modo trasparente e responsabile?
3 – Per quanto riguarda l’aviazione civile, l’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) ha rapporti sugli UAP e dispone di protocolli interni per ricevere rapporti sugli UAP da piloti e operatori radar in modo trasparente e responsabile?
L’emiciclo del Parlamento europeo
Il 9 novembre è stata inviata una risposta a questa richiesta. La risposta fa riferimento al Programma spaziale europeo, che comprende attività di osservazione della Terra, navigazione satellitare e conoscenza della situazione spaziale. Il documento sottolinea la stretta cooperazione nel programma spaziale tra gli Stati membri dell’UE e cita il relativo regolamento che contiene componenti e obiettivi. Secondo tale regolamento:
La raccolta di conoscenze o documentazione su fenomeni anomali non identificati non è tuttavia uno di questi obiettivi.
L’Agenzia europea per la difesa (EDA) non possiede alcun documento che corrisponda al tema dei fenomeni anomali non identificati (UAP).
Poiché l’EDA non ha mai lavorato su questioni relative agli UAP, non detiene né riceve documenti corrispondenti alla descrizione fornita in questa domanda. Inoltre, l’EDA non dispone di protocolli specifici su questo tema, in quanto non rientra nelle competenze dell’EDA in materia di impegno con gli Stati membri.
L’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (EASA) e le autorità dell’aviazione civile dell’UE possono ricevere rapporti di sicurezza su oggetti aerei non identificati che possono mettere in pericolo la sicurezza dell’aviazione civile.
In base a ciò, l’UE non dispone di documenti o risultati sugli UAP. È interessante – tuttavia – il riferimento all’Agenzia europea per la sicurezza aerea e alle autorità aeronautiche dei Paesi, secondo cui possono esistere rapporti su incidenti rilevanti per la sicurezza che coinvolgono oggetti non identificati e che tali rapporti sono archiviati e analizzati a livello centrale. Non viene specificato se – e in che misura – tali rapporti possano esistere. Potrebbe essere utile fare ricerche o chiedere informazioni in merito. Per quanto riguarda la raccolta e l’elaborazione di tali rapporti da parte dell’aviazione civile, si fa riferimento al corrispondente regolamento dell’UE, nel quale, tuttavia, non si parla esplicitamente di oggetti non identificati nello spazio aereo.
Interrogazione del 16 maggio 2008
In un’interrogazione del 16 maggio 2008, l’eurodeputato Marios Matsakis (ALDE, Cipro) ha fatto riferimento alla pubblicazione di file UFO da parte del Ministero della Difesa britannico. Poiché non è stata condotta un’indagine adeguata sulle segnalazioni raccolte, ma si è registrato anche un elevato numero di avvistamenti sopra l’Europa, si chiede se la questione meriti un’indagine da parte di un servizio dell’UE:
“A rischio di sembrare poco serio, posso osare chiedere se la Commissione ritiene che questo argomento meriti un esame approfondito da parte di un’autorità dell’UE, magari in collaborazione con altre agenzie di Paesi terzi (ad esempio USA e Russia)? Mi chiedo se la Commissione sia d’accordo con me sul fatto che sia giunto il momento di dedicare al tema dell’esistenza o meno degli UFO una seria attenzione.“
La risposta del 25 luglio 2008 è molto breve. La Commissione ringrazia l’interrogante per aver richiamato l’attenzione sulla questione, ma osserva che:
La questione degli oggetti volanti non identificati non rientra nelle competenze della Commissione, che non ha intenzione di occuparsene.
Interrogazione del 22 gennaio 2004
Il 22 gennaio 2004 è stata presentata un’interrogazione dell’eurodeputato Sebastiano Musumeci (UEN, Italia) sulla creazione di un organismo comunitario che indaghi sui fenomeni atmosferici sconosciuti. In essa l’eurodeputato sostiene che una seria indagine sui fenomeni atmosferici sconosciuti da parte dei vari centri spaziali e di ricerca dell’UE merita un’attenzione particolare da parte della Commissione, poiché si tratta di fenomeni che non possono essere relegati alla competenza nazionale dei singoli Stati membri dell’Unione. L’eurodeputato ha chiesto:
Alla luce di quanto sopra, non ritiene la Commissione opportuno promuovere e coordinare la ricerca e l’informazione sui fenomeni atmosferici inspiegabili a livello europeo, eventualmente affidando questa responsabilità a un organismo specializzato ed esperto come il SEPRA (Service d’Expertise des Phénomènes Rares Aérospatiaux) di Tolosa o l’Agenzia Spaziale Europea?
Nella sua risposta del 1° marzo 2004, la Commissione ha innanzitutto ricordato di aver presentato nel novembre 2003 un Libro bianco intitolato “Lo spazio: una nuova frontiera europea per un’Unione in espansione”. La Commissione aveva preparato il Libro bianco in stretta collaborazione con la comunità scientifica e l’ESA. Nella sua risposta all’interrogazione parlamentare, ha fatto riferimento in particolare al piano d’azione per l’attuazione della politica spaziale europea. E infine:
Un’attività specifica che può essere di particolare interesse per l’Onorevole parlamentare riguarda un’azione lanciata di recente nel contesto del 6° Programma Quadro per la Ricerca. Questa azione mira a promuovere la cooperazione tra le agenzie nazionali di finanziamento della ricerca e le organizzazioni nazionali di ricerca europee. Essa comprende un compito specifico per la ricerca solare terrestre e atmosferica europea. Questo sforzo dovrebbe contribuire a migliorare il livello di comprensione dei fenomeni atmosferici e a fornire servizi meteorologici spaziali.
La risposta rimane molto generica rispetto all’interrogazione e non affronta specificamente l’argomento UFO o il centro di ricerca europeo per tali fenomeni.
Interrogazione del 17 marzo 1998
Una vecchia interrogazione risale al 17 marzo 1998, presentata dal deputato Eryl McNally (PSE, Gran Bretagna), sulla base di un’interrogazione scritta di un elettore. Nella lettera, il deputato fa riferimento ad avvistamenti nel Regno Unito e in Belgio e a quelle che considera risposte inadeguate da parte dei dipartimenti governativi nazionali. La lettera allude anche a un possibile insabbiamento. L’autore della lettera vorrebbe quindi informarsi sulla posizione dell’Europa in merito agli oggetti volanti non identificati. La domanda dell’eurodeputato:
Alla luce di quanto sopra, quali misure ritiene necessarie la Commissione per garantire che i cittadini europei siano rassicurati sulla loro sicurezza in relazione agli oggetti volanti non identificati? Esiste una politica europea sugli UFO o è possibile elaborare una politica esistente?
La risposta della Commissione a questa domanda è stata data il 15 aprile 1998 ed è stata molto breve, senza entrare in ulteriori dettagli:
La Commissione ritiene di non essere competente in materia.
Osservazioni conclusive
Le inchieste e le iniziative citate dimostrano che l’UE come istituzione è stata ripetutamente oggetto di inchieste sul tema dell’UAP, ma che finora non hanno prodotto risultati duraturi o sono state respinte. Solo la proposta di risoluzione del 1990 ha mostrato una discussione completa e competente sull’argomento, la cui raccomandazione di introdurre il GEIPAN come punto di contatto centrale europeo per le osservazioni sull’UAP non è stata purtroppo seguita. Resta da vedere cosa accadrà nel contesto dell’attuale politica spaziale dell’UE e se l’argomento UAP sarà ancora preso in considerazione.
[traduzione a cura di Matteo Marrocu]
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Jochen Ickinger è uno specialista di Tecnologia dell’Informazione (IT) che indaga sugli UFO dagli anni 80, ha scritto diversi articoli ed è stato membro del consiglio direttivo di varie organizzazioni tedesche, in particolare del GEP (Gesellschaft zur Erforschung des UFO-Phänomens)