20 marzo 2024: La prima giornata europea degli UAP? – Parte 3

Mercoledì 20 marzo 2024, il Parlamento europeo ha ospitato a Bruxelles un incontro sui Fenomeni Anormali Non Identificati (abbreviati UAP, o PAN in francese). L’evento, il primo sugli UFO al Parlamento europeo in oltre 30 anni, è stato organizzato su iniziativa dell’eurodeputato Francisco Guerreiro, membro del gruppo politico dei Verdi. Quale seguito possiamo aspettarci, o immaginare, da questa giornata da ricordare?

(segue dalla seconda parte)

Forse abbiamo bisogno di una minaccia esterna e universale che ci faccia riconoscere questo legame comune. Di tanto in tanto penso a quanto velocemente svanirebbero le nostre differenze a livello mondiale se ci trovassimo di fronte a una minaccia aliena proveniente dall’esterno di questo mondo”, Ronald Reagan, 40° presidente degli Stati Uniti d’America.

La questione degli oggetti volanti non identificati non rientra nelle competenze della Commissione, che non ha intenzione di seguirla”, José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea.

Gli UAP sono eventi critici che potrebbero minacciare il traffico aereo e la sicurezza aerea in Europa. In questo senso, sono d’accordo che dobbiamo prestare maggiore attenzione a questo aspetto”, Generale Claudio Graziano, Presidente dell’EUMC (Comitato Militare dell’Unione Europea).

 

IL SENTIMENTO

Guardiamo al periodo 2024-2029. Il 9 giugno 2024 sarà eletta una nuova squadra di 720 membri del Parlamento europeo (MEP), inaugurando in questo modo la decima legislatura del Parlamento europeo. Conosciamo il contesto politico, che non è mai stato così pericoloso dalla Seconda guerra mondiale; recessione economica e crisi finanziaria appena nascosta, tensioni internazionali al culmine con conflitti militari che contano decine di migliaia di morti alle nostre porte: Europa orientale, Mar Nero e Medio Oriente mediterraneo. Sul fronte interno si prevede un chiaro riequilibrio delle forze politiche a favore di una destra europea “dura” – populista, borghese, persino nazionalista – che metterà in discussione, tra l’altro, la legislazione ambientale e la transizione energetica all’ordine del giorno dell’Unione europea. Gli ecologisti, inoltre, lamentano le battute d’arresto imposte sulle questioni dei pesticidi, degli inquinanti eterni, dei nuovi OGM, dei rischi ambientali e delle malattie… Nubi velenose si addensano da tutte le parti, e non solo quando si tratta di emergenza climatica.

In queste circostanze, dove dominano il suono dei cannoni, il clamore delle folle inferocite e il rumore degli stivali, chi tra i futuri eurodeputati oserà esprimersi sulla questione degli UAP? Fin dall’inizio, la questione sembra secondaria, inutile o marginale. Come può il diversivo creato dagli UFO trovare posto al centro delle attuali questioni geostrategiche? Come si può progredire nell’integrazione delle questioni relative a UFO, UAP e UAO nelle politiche pubbliche europee? Inoltre, gli UAP potrebbero diventare un fattore di integrazione e coesione nell’UE? Quest’ultima domanda, tanto provocatoria quanto assurda, non è priva di fondamento.

 

EURO-LEADER UNITI CONTRO GLI UFO?

Nel 1987, nel suo discorso alla 42a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il presidente Ronald Reagan disse: “Forse abbiamo bisogno di una minaccia esterna e universale per farci riconoscere questo legame comune. Di tanto in tanto penso a quanto velocemente svanirebbero le nostre differenze a livello mondiale se ci trovassimo di fronte a una minaccia aliena proveniente dall’esterno di questo mondo”(1) Sei anni dopo, nel dicembre 1993, la Commissione ITRE (Industria, Ricerca ed Energia) del Parlamento europeo adottò all’unanimità una relazione sulla “proposta di creazione di un Centro europeo di monitoraggio degli UFO”, una risoluzione individuale sostenuta fin dal 1990 dal deputato socialista Elio di Rupo, futuro primo ministro belga. L’ondata belga era ancora fresca nella mente di tutti. Essa fu esplicitamente citata nel testo adottato dove si chiedeva che il SEPRA francese diventasse l’organismo di riferimento europeo e il cui relatore era il fisico italiano Tullio Regge. Purtroppo, il rapporto Regge era controverso e ferocemente contestato dagli eurodeputati britannici e non fu mai inserito nell’ordine del giorno della sessione plenaria del gennaio 1994. E così non fu mai votata prima della fine della legislatura, che avvenne sei mesi dopo… (2)

Nel 2010, un altro europarlamentare italiano, Mario Borghezio – esponente della Lega Nord – ha firmato una dichiarazione scritta in cui si chiedeva “la declassificazione della documentazione sugli UFO”, ritenendo “indispensabile l’istituzione di un centro scientifico per l’analisi e la diffusione dei dati scientifici raccolti fino a oggi da vari enti e governi europei”. (3) Nessuna azione ulteriore. Troppo pungente? La risposta della Commissione a un’altra interrogazione scritta, presentata due anni prima, nel 2008, dall’eurodeputato liberale cipriota Marios Matsakis (4), è molto chiara: “La questione degli oggetti volanti non identificati non rientra nelle competenze della Commissione che non ha intenzione di seguirla(5)  Dobbiamo forse dedurne che l’Unione europea ha bisogno di una nuova ondata di UFO da qualche parte all’interno dei 27 per forzare l’armonizzazione, scuotere lo status quo politico e rilanciare l’esame degli UAP nell’UE?

I “drovni” [crasi tra “droni” e “Ovni”] ora sciamano notte e giorno sopra le installazioni nucleari, la Marina degli Stati Uniti svela video di UAP girati 20 anni fa e i radar dei suoi aerei da combattimento misurano e registrano prestazioni di macchine volanti che sfidano le leggi della nostra fisica, rafforzando le richieste di un’ufologia strumentale solida e collaborativa. Ma c’è un altro modo di pensare a tutto questo ed è quello del francese Jean Cocteau: “Dal momento che questi misteri mi sfuggono, fingiamo di essere il loro organizzatore”, suggeriva il famoso artista a metà del secolo scorso. Un’intuizione poetica da non trascurare, degna dei migliori manuali di comunicazione strategica.

 

IN ATTESA DELLA PROSSIMA ONDATA?

Sappiamo che l’iniziativa politica di Francisco Guerreiro è stata accompagnata, fin dall’estate del 2023, da contatti con diversi funzionari della Commissione europea e delle nebulose agenzie dell’UE e che questi stessi funzionari, invitati a partecipare all’evento del marzo 2024, hanno scelto di non presentarsi e di rimanere in silenzio. Sappiamo anche che diversi eurodeputati del Parlamento europeo hanno espresso interesse per gli UAP in seguito agli interventi dell’eurodeputato portoghese dei Verdi, ma che non vogliono essere sotto i riflettori. Sappiamo anche che la commissione per le petizioni – un organo del Parlamento europeo cui i cittadini europei possono rivolgersi – nel 2021 non ha soddisfatto la richiesta di indagare sugli “avvistamenti UFO”. La domanda non è stata accolta, perché “sembra che le questioni non rientrino nei campi di attività dell’Unione”. (6)  Di cosa hanno paura?

In attesa della prossima ondata di UAP, quali opzioni ha la lobby europea degli UFO? Di fronte al disinteresse parlamentare di facciata e alla mancanza di volontà di dare risposte concrete ed esplicite da parte della Commissione europea e degli Stati membri dell’UE, la lobby europea degli UFO non ha altra scelta che riprendere il sopravvento.

Come fare maggior pressione per aumentare la consapevolezza di questo tema, ancora troppo stigmatizzato? Con incontri individuali con i nuovi europarlamentari, ricordando la risoluzione europea già approvata nel 1993? Il recente lavoro dell’eurodeputato Francisco Guerreiro? Le rivendicazioni sociali dei piloti di linea e dei veterani degli eserciti professionali? Presentando altre richieste di accesso ai documenti o domande scritte? Con l’evolversi delle notizie internazionali e delle rivelazioni statunitensi? Chris Gaffney del gruppo irlandese NHI Disclosure, ad esempio, si è specializzato nella richiesta di accesso ai documenti europei tramite Asktheeu.org. Non meno di 27 richieste dal 2021. (7)

 

20 MARZO: UNA GIORNATA EUROPEA DELL’UAP?

Un altro obiettivo intermedio potrebbe essere quello di fare del 20 marzo 2025 una “Giornata europea dell’UAP”, presentando i risultati di un grande sondaggio d’opinione paneuropeo. L’equivalente di un Eurobarometro sulla popolazione dei 27 Paesi sul tema degli UFO! Esistono diversi sondaggi nazionali, ma finora nulla su scala europea. Eppure tutti i Paesi europei sono interessati, come ha sottolineato l’ufologo italiano Edoardo Russo, coordinatore della rete EuroUFO e membro dell’iniziativa UAP Check, nel suo discorso al Parlamento europeo del 20 marzo 2024.(8) Un’altra forma di influenza sarebbe la pubblicazione di libri bianchi, comunicati stampa e note informative, sulla falsariga della Fondazione SOL oltreoceano, che illustrino i concreti vantaggi strategici, tecnologici e scientifici e la leadership geopolitica che deriverebbero dagli annunci e dagli impegni dell’UE sulla questione UFO. Non è da escludere nemmeno il sostegno a programmi o iniziative che coinvolgano conferenze pubbliche, progetti di ricerca o la Rete europea, guidati da consorzi pubblico-privati come ExoProbe, SETI, il Progetto Galileo, la Fondazione Sol, UAP Check e via dicendo.

Come lei ha sottolineato, gli UAP sono eventi critici che potrebbero minacciare il traffico e la sicurezza aerea in Europa. In tal senso, sono d’accordo con lei che dobbiamo prestare maggiore attenzione a questo”, ha scritto il generale italiano Claudio Graziano nell’agosto 2021, in risposta a una lettera dell’ufologo irlandese Chris Gaffney. Claudio Graziano parlava in qualità di presidente del Comitato militare dell’UE (EUMC), carica che ha ricoperto tra il 2018 e il 2022. Prosegue: “Tuttavia, devo sottolineare che la sicurezza aerea e la difesa rimangono una stretta giurisdizione nazionale e tutti i Paesi europei hanno già in atto alcune procedure di segnalazione. Inoltre, da un punto di vista prettamente militare, ricordo che la difesa aerea in Europa è coordinata e inserita nel sistema di difesa aerea della NATO. In questo senso e in accordo con il principio di evitare duplicazioni tra la NATO e l’UE, non vedo la necessità di creare una procedura o una struttura specifica dell’UE che se ne occupi. Nella mia veste, posso solo sottoporre la questione all’attenzione dei Capi di Stato Maggiore della Difesa degli Stati membri, raccomandando un più stretto coordinamento tra loro e una possibile condivisione dei dati con le istituzioni europee interessate. (…) Abbiamo bisogno di una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini dell’UE su questi temi”, conclude il generale Graziano. (9)

LA NATO? La futura legislazione spaziale europea? Segretezza, divulgazione o disinformazione?

Il grande gioco europeo del nascondi-UAP non è ancora finito.

 

NOTE E RIFERIMENTI

(1) https://www.reaganlibrary.gov/archives/speech/address-42d-session-united-nations-general-assembly-new-york-new-york

(2) https://www.uapcheck.com/news/id/2024-02-13-uap-in-the-european-parliament-part-1

(3) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/DCL-7-2010-0057_EN.pdf

(4) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-6-2008-3024_EN.html

(5) https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-6-2008-3024-ASW_EN.html

(6) https://www.europarl.europa.eu/petitions-content/docs/petitions/petition-0381-2021-en.pdf

(7) https://www.asktheeu.org/en/user/chris_gaffney

(8) https://www.franciscoguerreiro.eu/pt/media/uap-check–european-commission-event-on-uap-%E2%80%93-the-historical-eu-context

(9) https://www.sundayworld.com/news/irish-news/wexford-man-recalls-close-encounter-with-ufos-that-left-him-dumbfounded/a696861738.html

Traduzione di Matteo Marrocu

 

Charles-Maxence Layet

Assistente parlamentare europeo tra il 2009 e il 2024. Charles-Maxence Layet è uno scrittore scientifico freelance, specialista di nuove tecnologie energetiche e del cosmo elettromagnetico, caporedattore ed editore del libro “Orbs Special Contact” dedicato agli UFO e all’ipotesi extraterrestre. Il suo viaggio si concentra principalmente sulla dimensione umana del fenomeno UAP. 

 

GLI UAP AL PARLAMENTO EUROPEO

Il 20 marzo si è svolto, dalle 16 alle 18, l’atteso incontro presso il Parlamento Europeo per presentare il fenomeno UFO/UAP e i motivi per un interesse e coinvolgimento delle istituzioni europee.

Presentati dall’europarlamentare portoghese Francisco Guerreiro, si sono succeduti cinque relatori che hanno illustrato i vari aspetti del fenomeno e del suo studio, con riferimenti alle commissioni ufficiali statunitensi e alla problematiche legate alla sicurezza del volo, come sottolineato dai due piloti  presenti.

Si è trattato di un evento “storico” per l’ufologia privata europea, che ha avuto modo di presentarsi al massimo livello istituzionale e uscire dall’alone di discredito che da sempre la circonda.

E’ evidente che si tratta di un primo, piccolo passo per arrivare a collaborazioni concrete, a coinvolgimenti costanti e coordinati, ma l’importanza dell’evento è evidente e, più che alla recente udienza presso la Camera dei Rappresentanti negli USA,  fa tornare alla mente la famosa sessione presso le Nazioni Unite nel 1978, con la presenza attiva degli ufologi  Allen Hynek e Jacques Vallée.

Avremo modo di riportare ampiamente le relazioni e il dibattito che ha concluso l’incontro, oltre che le reazioni e le prospettive di sviluppo.

Per ora presentiamo il testo di Edoardo Russo che, parlando a nome di tutti gli ufologi europei, ha sintetizzato la storia e la situazione degli UAP nel nostro continente ed  i motivi per i quali l’argomento ha una sua rilevanza, a vari livelli.

 

Fenomeni anomali non identificati – Il contesto storico dell’UE

di Edoardo Russo

Gli UAP non sono un fenomeno solo americano. È sempre stato un fenomeno globale, con avvistamenti e testimonianze da tutto il mondo, e l’Europa è sempre stata in una posizione centrale per quanto riguarda gli avvistamenti, anche prima che il pubblico americano scoprisse i “dischi volanti” nell’estate del 1947: la prima ondata di fenomeni aerei non identificati nel dopoguerra furono i “razzi fantasma” sulla Scandinavia (ma anche su Italia e Grecia) nel 1946.

E le testimonianze europee sono tante: parliamo di milioni di persone. I sondaggi d’opinione alla domanda “pensi di aver visto un UFO” hanno ottenuto nei vari in diversi paesi europei una media del 6,5% di “sì”, che ammontano a ben 29 milioni di testimoni solo per i paesi dell’Unione Europea.

Ma non tutti i testimoni riferiscono le loro segnalazioni: le nostre stime sono che meno di 1 testimone su 100 si fa avanti e segnala il proprio avvistamento, dal momento che i database dei casi raccolti dalle organizzazioni civili UAP comprendono attualmente circa 170.000 segnalazioni dal Portogallo all’Ucraina, dalla Norvegia a Malta: un numero più alto rispetto ad analoghe raccolte di dati negli USA.

I fenomeni aerei non identificati non sono regolari nelle loro apparizioni: le segnalazioni di avvistamenti arrivano a ondate, con anni ricchi e anni poveri. La prima grande ondata di avvistamenti avvenne nella primavera del 1950 e fu veramente europea, coinvolgendo diversi paesi (Belgio, Italia, Spagna, Regno Unito). Un “panico da UAP” ancora più grande si verificò nell’autunno del 1954, con migliaia di casi concentrati principalmente sulla Francia e un clamore mediatico senza precedenti. Nel 1967 fu il Regno Unito, nel 1968 la Spagna, nel 1973 l’Italia, nel 1974 la Francia e così via: importanti ondate di avvistamenti di UAP si sono verificate nella maggior parte dei paesi europei negli ultimi 75 anni. Il mio paese, l’Italia, ha subito una “ondata UAP” così forte alla fine del 1978 che i pescatori si rifiutarono di uscire a pescare, furono inviate pattuglie di polizia a fotografare strane luci, furono presentate interrogazioni parlamentari e il governo incaricò l’Aeronautica Militare italiana di avviare una raccolta formale di testimonianze del pubblico. Anche se il 90-95% di tutti questi UAP viene successivamente identificato e spiegato con fenomeni naturali conosciuti o con oggetti artificiali noti (e questa è proprio l’attività di base di noi “investigatori UAP”), ci rimane un piccola (ma non trascurabile) residuo di casi anomali, per un totale di migliaia di “fenomeni aerei non identificati” in senso stretto su scala europea.

Cosa vedono le persone? La maggior parte degli avvistamenti riguarda luci distanti nel cielo notturno (75%) o oggetti volanti diurni distanti (15%), e questi sono quelli più facili da identificare con cause note. Ma abbiamo anche rapporti con maggiore stranezza e maggiore credibilità come incontri ravvicinati (10%); avvistamenti in volo di piloti militari, civili o privati (1%); effetti fisici temporanei o tracce al suolo (2%); rilevamenti radarici (per non parlare degli oggetti subacquei non identificati).

E ci sono effetti sociali collaterali, che sono stati oggetto di studi accademici da parte di psicologi, sociologi, antropologi. Anche se non possiamo parlare in questa sede  delle vere e proprie situazioni di panico che ci sono state, ci ritroviamo con un gran numero di persone che si chiedono cosa hanno visto, che hanno diritto a una risposta (se ce n’è una) ma non riescono a trovare nessuno ufficialmente incaricato di fornirne, e sono schiacciati tra chi dice loro “eravate ubriachi” e chi crede si tratti di visitatori extraterrestri. Sono solo le organizzazioni private che si prendono carico di quelle persone e delle loro testimonianze, cercando di trovare e offrire quelle risposte ai testimoni: sono (siamo) volontari non retribuiti che lo fanno per passione.

All’interno dell’Unione Europea ci sono alcune centinaia di studiosi privati seri dell’argomento, che cercano di applicare un approccio scientifico. E ci sono decine di associazioni razionali, una in quasi ogni paese europeo, alcune di loro attive da decenni, la maggior parte delle quali coopera all’interno di una rete ufologica europea (EuroUfo.net).  Per non dire che il più grande  archivio ufologico esistente al mondo si trova  in un paese europeo: la Svezia.

I militari: tradizionalmente raccolgono rapporti UFO/UAP nell’ambito della loro missione di controllo e difesa dello spazio aereo di ogni nazione. La maggior parte, se non tutti i paesi europei, hanno avuto i propri archivi militari di segnalazioni  (per lo più militari), proprio come negli Stati Uniti. E una decina di loro hanno declassificato o aperto i loro file UAP in tutto o in parte, per un totale di diverse migliaia di rapporti ora disponibili.

Per quanto riguarda le organizzazioni non militari ma comunque pubbliche che raccolgono e analizzano le segnalazioni di UAP, l’unica (non solo in Europa ma nel mondo) si trova in Francia: nel 1977 il Centro Nazionale di Studi Spaziali (CNES) ha creato un Gruppo di Studio sui Fenomeni Aerospaziali  Non Identificati (GEPAN, ora GEIPAN), che  non solo è ancora attivo ma offre proprio questo servizio al pubblico francese: raccogliere le testimonianze e cercare di identificare le cause, offrendo risposte al pubblico.

E la politica? Naturalmente è stata coinvolta fin dall’inizio: nella maggior parte dei paesi europei sono state presentate interrogazioni parlamentari almeno a partire dal 1950. E anche il Parlamento Europeo ne ha ricevute. Il coinvolgimento più massiccio si ebbe dopo che in Belgio alla fine del 1989 si verificò un’imponente ondata di avvistamenti di “triangoli volanti” e un deputato belga (Elio Di Rupo) ottenne che fosse aperta un’indagine in seno alla Commissione Energia, Ricerca e Tecnologia, la quale  incaricò un famoso scienziato ed eurodeputato, Tullio Regge, a svolgere quel lavoro e preparare una proposta, tra il 1991 e il 1993. La sua proposta di risoluzione era quella di dare al GEPAN francese uno status europeo, ma per alcune obiezioni politiche e un interesse politico troppo basso non ebbe successo. Da allora non è seguito alcun coinvolgimento concreto del Parlamento europeo. Fino ad oggi.

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Una registrazione della presentazione, illustrata e sottotitolata in lingua italiana, è visionabile a questo link sul nostro canale YouTube.
La versione integrale del testo, completa di note e bibliografia, è scaricabile da qui.

Incontro sugli UFO/UAP al Parlamento Europeo: un italiano tra i relatori

—  COMUNICATO STAMPA  —

Il prossimo 20 marzo si terrà a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, un briefing rivolto agli europarlamentari sul problema degli UAP (Unidentified Anomalous Phenomena).

Ad organizzare l’evento è stato l’eurodeputato portoghese Francisco Guerreiro, del gruppo dei Verdi (Verts/ALE), che il 31 gennaio 2024 aveva già presentato un’interrogazione per chiedere come mai, nell’ambito nel nuovo programma spaziale europeo, non si tenesse conto dell’analisi delle osservazioni di UAP ai fini della sicurezza e sorveglianza legata alle missioni spaziali.

Promotore dell’incontro è stato il gruppo ufologico olandese UAP Coalitie Netherland, di recente costituzione, che si sta adoperando per attivare anche in Europa meccanismi di analisi e studio sugli UAP sul modello di quelli esistenti negli Stati Uniti.

Dal 2019, infatti, l’amministrazione americana ha ripreso ad occuparsi ufficialmente di UFO/UAP tanto da costituire nel 2022 presso il Dipartimento della Difesa una commissione di studio, l’AARO (All-domain Anomaly Resolution Office), che sta raccogliendo ed analizzando le segnalazioni di eventi anomali nell’ambito delle forze armate e del personale dell’amministrazione USA.

Il briefing del 20 marzo, rispetto ad altre iniziative precedenti, rappresenta un’importante novità perché saranno coinvolti anche i ricercatori privati, gli “ufologi”, per sensibilizzare gli eurodeputati su un argomento che, se è tornato di stringente attualità dopo i casi dei palloni-spia stratosferici osservati sui cieli statunitensi, in realtà da decenni è seguito da associazioni di studiosi.

A fare da portavoce degli ufologi europei è stato chiamato un italiano, Edoardo Russo, membro del collettivo EuroUFO e dell’iniziativa internazionale UAP Check, dirigente del Centro Italiano Studi Ufologici che da quasi quarant’anni si occupa di studiare il fenomeno UFO in modo serio e razionale.

Russo avrà il compito di presentare lo scenario europeo e l’impatto che gli UAP hanno sull’opinione pubblica sia a livello di segnalazioni, sia di curiosità ed interesse: «Ci sono milioni di cittadini europei che hanno osservato fenomeni non identificati, che si chiedono cosa hanno visto e che hanno tutto il diritto di ricevere delle risposte adeguate dalle autorità».

«Al momento» – aggiunge Russo – «sono solo le organizzazioni private, costituite da volontari e appassionati, che si fanno carico di cercare di dare una risposta a queste testimonianze. Un coinvolgimento degli enti pubblici europei in questo tipo di attività potrebbe fornire i mezzi e le competenze per dare al pubblico le adeguate informazioni».

Non è però la prima volta che le istituzioni di Bruxelles si occupano di UFO. Alla fine del 1990, in seguito ad una serie di osservazioni in Belgio, il deputato belga Elio Di Rupo ottenne che il Comitato per l’Energia, la Ricerca e la Tecnologia valutasse la possibilità di creare un organismo di studio del fenomeno. Ad occuparsi della cosa fu incaricato il fisico Tullio Regge (all’epoca parlamentare europeo) che nel 1993 avanzò la proposta di incaricare il Gruppo di Studio sui Fenomeni Aerospaziali Non identificati (GEPAN, oggi GEIPAN), creato nel 1977 in seno al Centre National d’Etudes Spatiales (CNES), elevando le sue competenze a livello europeo. Nel 1994 però la legislatura arrivò al suo termine e la proposta non ebbe seguito.

E’ invece di questi giorni la proposta di risoluzione presentata da Francisco Guerreiro per creare un meccanismo istituzionale europeo per la raccolta e valutazione delle osservazioni di “fenomeni anomali non identificati”.